Akasha La Sportiva: la quintessenza del correre in montagna
Per la filosofia Hindu, l’Akasha è la quintessenza, l’etere. Un elemento che, secondo Aristotele, si andava a sommare agli altri 4 già noti: il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria. Secondo gli alchimisti l’etere sarebbe il composto principale della pietra filosofale.
Più di una semplice calzatura quindi, e dopo una stagione di corse su e giù per le montagne, lo posso confermare. Migliaia di metri di dislivello e qualche centinaia di chilometri dopo la loro inaugurazione ad aprile, sono stato il mio supporto per gare, allenamenti ed escursioni in montagna. Da correre sulle strade sterrate a bassa quota, alle creste sui 3000 metri, dall’attraversare torrenti saltando da una pietra all’altra a correre sui nevai, sono sempre state stabili, protettive, performanti e comode, dalle corse di 40 minuti in verticale, alle lunghe gite di 6-7 ore con lo zaino. Sono scarpe con un drop (differenziale tra punta e tallone) di 6 mm, cosa che aiuta i miei logori tendini. Appena indossate sembrano quasi delle pantofole, il piede è perfettamente avvolto, senza pressioni, con un piccolo grado di movimento e libertà nell’avampiede per le dita.
La suola è di tipo Frixion XT, prevalentemente color nero con tacche a ^ per la trazione nell’avanpiede e tacche a v per la tenuta sul tallone, con tacco esterno e punta interna di mescola diversa, color giallo e scanalature trasversali alla scarpa, la soluzione Trail Rocker. E non sono nemmeno pesanti, 330 grammi. Prezzo al pubblico 149 euro.
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In allegato le foto dei mie test su le scarpe Akasha.
Articolo Publiredazionale